Pensando

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Libera di Essere

venerdì 29 marzo 2013

A proposito di Rebecca aggredita in un discount


Aggiornamento sull'aggressione a Rebecca Covaciu 


di RobertoMalini co presidente del gruppo EveryOne

Milano, 29 marzo 2012. Abbiamo contattato, non appena siamo venuti a conoscenza dell'abuso subito da Rebecca, la questura, descrivendo il caso e chiedendo un intervento. Una volante è arrivata sul posto, ma la questione è stata affrontata con superficialità.
Abbiamo relazionato il sindaco e tutte le autorità milanesi, nonché quelle governative, il Consiglio d'Europa, il Parlamento europeo, la Commissione europea, l'Alto Commissario Onu per i Diritti Umani. Rebecca, dopo l'aggressione, riportava un'evidente tumefazione del viso (ha scattato fotografie). Ha deciso tuttavia di non denunciare l'energumeno, guardia giurata presso il discount. I Covaciu hanno avuto situazioni molto gravi legate al rapporto con le autorità milanesi e Rebecca non desiderava che la sua scelta coraggiosa potesse ritorcersi contro i suoi cari. Abbiamo rispettato la sua decisione, pur essendo pronti ad assisterla e sostenerla. Il primo sostegno ci è arrivato dall'avvocato Paola Pasquinuzzi, che ringraziamo. Qunindi abbiamo intrapreso una nuova via. Abbiamo contattato la direzione nazionale della catena di discount, ottenendo un'indagine interna, già avviata. Oltre al bruto, sono sotto indagine gli altri membri del personale del discount, che hanno coperto l'aggressione, mentendo. Abbiamo chiesto l'analisi delle riprese delle videocamere di sorveglianza, che hanno registrato ogni attimo dell'aggressione. La nostra richiesta è stata accolta e abbiamo notato collaborazione da parte della direzione, che ha promesso di assumere ogni misura adeguata nei confronti della guardia giurata e dei dipendenti insinceri. Presto la direzione del discount chiamerà Rebecca per sentire dalla sua voce i fatti e per confortarla (secondo quanto da loro promesso). Ho fornito molte informazioni sulla vita di Rebecca, i suoi successi, il suo impegno umanitario. Forniremo via via gli aggiornamenti. Rebecca ora è abbastanza serena. Ha raccontato l'evento su Radio Popolare.

Nella foto, un'opera di Rebecca, dedicata alla sofferenza del popolo rom perseguitato

giovedì 28 marzo 2013

Il Salvadanaio

Strano davvero trovare in un villaggio nel nulla, un banco di scuola dove i bambini ci giocano, forse non sanno neppure a cosa serve. Già non sanno cos'è la scuola, cosa sia un quaderno e la scrittura. Non lo sanno perchè a loro la scuola è negata, negata perchè lontana perchè è da pagare perchè non hanno la divisa, perchè sono lontani dagli occhi di tutti, anche dei tuoi.

Da quando sono rientrata in Italia il mio pensiero è rimasto lì, allora ho chiesto a mia madre se potevo usare il suo salvadanaio e se potevo tenermi le monete dei vari resti delle spese, lei non mi ha chiesto perchè mi ha solo detto di sì. Oggi a distanza di sei mesi ho aperto il salvadanaio e ho conato le monete, ci sono € 80, non molti ma sufficienti per poter mandarli alla mia amica e collaboratrice per poter mandare a scuola un bambino. Non importa chi sia quello che importa è che vada a scuola e che gli si dia la possibilità di imparare che nel mondo non c'è solo terra sole e niente altro. Dare una speranza, un sapere che esiste un domani diverso.
Lo so non ho molto e non riesco ad avere altri aiuti, facile era quando ero là e vedevo e potevo scrivere cosa vedevo e sentivo ma essere lontana porta inevitabilmente non far sentire che il mio impegno continua e che nulla è cambiato. Sono le persone che cambiano e che modificano il loro pensiero a seconda di dove vivi.
Non importa, va bene così, ma voglio che sappiate che io continuo e che chiunque di voi può avere un salvadanaio da svuotare .

Per adottare scolasticamente un bambino o una ragazza madre sono sempre qui a ricevere aiuti o un salvadanaio rotto