Pensando

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Libera di Essere

martedì 24 gennaio 2012

Ci iamo

Finalmente ce l'abbiamo fatta, siamo riuscite ad aprire un Conto Corrente.
Il mio sogno e quello di Maria è di poter costruire o meglio, affittare una grande casa, dove poter ospitare le ragazze madri e gli orfani. Qui non ci stiamo più 28 persone sono davvero troppe e altre aspettano un nostro aiuto, ma senza soldi, lo sapete , non  si va da nessuna parte.
L'80% delle donne ugandesi sono ragazze madri, abbandonate dai loro compagni-mariti. Spesso costrette a sposarsi a 14 15 anni, per non pesare sulla famiglia, con uomini di 30 anni che subito dopo le lasciano perchè non vogliono responsabiltà. La maggior parte di queste ragazze sono orfane, quasi tutti i genitori sono morti a causa dell'AIDS o per incidenti stradali.
Questo fa sì che ci siano anche moltissimi orfani, che non sanno dove andare perchè i parenti non li vogliono e li cacciano da casa. Maria attualmente ha con sè 12 ragazzi che vanno dai 2 ai 13 anni.

Per favore sostenete SMOCSA
Chiunque abbia voglia di aiutarci e fare una donazione, queste sono le coordinate bancarie:


DFCU Banca Uganda limitata
Conto: Single Mothers and Child Support Agency (SMOCSA)
Numero di conto: 01451110510301
Filiale: Ndeeba Branch
Banca: BANCA DFCU
Settore: -
Città: KAMPALA
Stato: Uganda
Codice Swift: DFCUUGKAXXX

Un bonifico lo potete fare anche tramite cellulare......
Sul mio blog metterò sempre il nome della persona che ha deciso di aiutarci, un piccolo modo per ringraziare e vi terrò informati su come useremo il denaro.

Per il momento noi vi ringraziamo!
 Maria mentre parla con un gruppo di ragazze madri
 Solomè in un altro villaggio spiega come prevenire nascite indeiderate

Questa è la grande famiglia di Maria, quel puntino bianco sono io

domenica 22 gennaio 2012

Non è facile

Sono triste perchè mi sento impotente nei confronti della povertà e della ricchezza, non mi capacito di saperevederevivere in mezzo a tanto niente e, d'altra parte sapere che c'è gente che straborda di cibovestitiecoseinutili.
Stamattina la colazione è stata a base di cassawa, una radice bianca dal sapore indefinito e per pranzo? Ovvio Matooke. Il Mattoke altro non è che la banana acerba, viene fatta lessare e poi schiacciata a modi purea.
La cena si salta perchè i soldi non bastano, perchè i miei sono quasi finiti e bisogna fare delle scelte.
Quindi quale scelta fare: usarli per continuare ad avere la connessione, che mi costa ogni due giorni 25.000 scellini ugandesi, fare un pò di spesa o pagare la retta della scuola per Isaac?

Sono triste anche perchè Isaac è andato via, inizia la scuola e anche se non è lontano, Maria non si può permettere di fargli prendere tutti i giorni il taxi, costa poco ma quel poco è troppo per chi deve occuparsi di una famiglia numerosa. Isaac è uno dei ragazzini adottati da Maria, orfano di entrambe i genitori morti di AIDS.

La sua presenza manca, manca il sorriso sornione, manca la risata, manca il suo ballo, insomma si sente che non c'è, eppure siamo qui in 28 persone e non dovrebbe fare effetto la mancanza di un membro della famiglia, ma non è così. Anche lui non voleva andare via, non per la scuola, lui è bravissimo ed è per questo che Maria ha accettato di mandarlo via, perchè è un ottimo studente ed è meglio che soffra un pò di solitudine che non avere la possibilità di studiare e crearsi un futuro umano.

Questo è il modo in cui Maria gestisce i suoi guadagni, preferisce far saltare un pasto o due ma non rinunciare all'istruzione dei suoi ragazzi. Poi ieri è arrivato un altro bimbo, bello e malinconico, orfano anche lui, ma non era malinconico: ha la malaria.....

Ora sono qui che scrivo ma la mia testa continua a pensare in quale nodo affronteremo domani, a chi posso rivolgermi nel chiedere aiuto, perchè sapete, è buffo, ma se sei una Ong povera, nessuno ti aiuta, poco importa se ti togli il pane dalla bocca e fai salti mortali per dare un piatto di fagioli a 23 24 30 bambini, no no , non ha importanza, se alle spalle non hai il personaggio famoso, l'uomo autorevole, un conto in banca. Già anche il conto in banca incide sul non aiuto, perchè il non averlo equivale al non fidarsi alla speculazione, nessuno pensa invece, che non lo abbiamo perchè aprirlo è un costo che ne io ne Maria possiamo affrontare. Quindi si affonda ti rendi conto che essere davvero poveri è doloroso, perchè più sei povero e meno la gente ti aiuta.

Però questa notte è avvenuto un piccolo miracolo, ero su Twitter e ho iniziato a scrivere perchè ero arrabbiata che i bambini fossero andati a letto senza cenare, su quel sito non mi legge nessuno, quindi sono libera anche di urlare, ma il mio urlo, questa notte è stato sentito. Una miriade di persone hanno girato il mio urlo e altre hanno letto qui ed è iniziato un tamtam di ricerca di aiuto e questo mi ha fatto scoppiare il cuore di dolorosa allegria fino a quando il p.c. si è spento.
A tutte quelle persone che questa notte hanno urlato con me, so solo dire grazie e non solo per l'aiuto, ma grazie per avermi fatto comprendere che non ci sono solo persone vanesie e superficiali , ma ci sono anche persone attente, persone che hanno ancora il senso della comunità e non dell'individualismo. Se tutto questo non porterà a nulla, se noi continueremo a restare senza cena, non importa, so che voi ci siete e che avete provato ad aiutarci.
GRAZIE A TUTTI VOI

martedì 17 gennaio 2012

Una storia ignobile - A shameful history

Faridah e la sua bambina Sharuwa vivono in una stanza, il compagno e padre della bimba appena si è accorto della disabiltà della bambina, le ha abbandonate, aserendo che nella sua famiglia non ci sono disabili e che quindi, la figlia, certamente non era sua.

Sharuwa ha un anno e mezzo, non cammina e non può neppure stare seduta, non parla , piange se vuole qualcosa e basta. Faridah si è molto preoccupata della condizione della piccola e l'ha portata da più di un medico, di quelli che non costano tanto, poichè lei ha un piccolo negozio che ormai sta andando a rotoli perchè non supporta le spese per la piccola e per il loro mantenimento. Questi medici , se di medici si vuol parlare, le hanno risposto che la Sharuwa non ha niente, che è sana, semplicemente non ha voglia di camminare e di stare seduta e neppure ha voglia di parlare, quindi le consigliano un tutore da metterle per farla stare seduta.


Fariadh sa che non è così, come sa che non riceve una vera diagnosi perchè on si può permettere un medico "vero" ed è disperata perchè non riesce a guarire la piccola, come non riesce quasi più a mantenerla e quella orrenda stanza le fa comprendere quanto siano brutti gli uomini, cominciando dal suo ex compagno che è scappato dalle difficltà, ai medici pronti ad intascare denaro da donne povere, ma che in cambio non danno nulla.
Quando le ragazze di SMOCSA sono andate da lei, sul viso di Fariadh e della piccola Sharuwa è spuntato un sorriso pieno di gratidudine. SMOCSA non ha i mezzi per aiutarla , ma per lei è stato un grande aiuto poter parlare dei suoi problemi e finalmente sfogarsi, sapendo di essere ascoltata e capita

Se qualcuno dei miei lettori, fosse a conoscenza di un medico, che viva in Uganda, magari vicino a Kampala, disposto a visitarla gratuitamente e fare una diagnosi precisa e trovare le cure per la piccola, avrà fatto un grande gesto di umanità

lunedì 16 gennaio 2012

Una storia semplice

Maria è una ragazza come tante, nata in Uganda con una famiglia numerosa composta da 12 fratelli, madre e padre. Una madre forte e serena, una nonna insegnante. La mamma è una di quelle donne che apre sempre la porta di casa a chi chiede aiuto, per lei c'è sempre posto per un ospite che ha bisogno di un letto o un piatto di fagioli.Il padre dopo 12 figli abbandona la famiglia e si risposa (fantastici questi uomini). Maria conosce suo padre all'età di 12 anni quando è malato e sta per morire, lei non prova compassione nè amore e come fa ad amare chi non ha mai conosciuto?
Maria con la madre 80enne
Cresce grazie all'aiuto delle due donne di casa, la nonna e la mamma, e inizia la scuola, poi anche la nonna muore e Maria fatica a trovare i soldi per pagarsi gli studi e come tutte le bambine fa piccoli lavoretti per raccogliere un pò di denaro. Ma riesce anche grazie ai fratelli e sopratutto grazie al suo impegno che le fa ottenere una borsa di studio presso l'Università di Makerere, dove si laurea a pieni voti in Giornalismo.
Quindi parte per Londra dove trova lavoro come giornalista e lì incontra un ragazzo, come accade a tutte se ne innamora perdutamente e lui sembra adorarla, ma non è così. Nei due anni di relazione lui la tradisce continuamente e un bel giorno lei rimane incinta. Lui le fa sapere tramite sms che non ha nessuna intenzione di avere un figlio e poi non è sicuro della sua fedeltà, quindi il figlio potrebbe non essere suo.
Maria cade in uno stato depressivo grave, che la porta a non poter allattare la sua bambina, anche perchè, nel frattempo, le varie ragazze del suo amore, la chiamano tutti i giorni prendendola in giro e insultandola, costretta così a cambiare numero di telefono, email.
Decide di tornare in Uganda con la piccola Anna che è e rimarrà il suo unico amore, si ribocca le maniche e capisce che quel ragazzo non vale una sola lacrima e inizia a vivere per se stessa e per sua figlia.
La nuova condizione di ragazza madre e l'insegnamento di sua madre la fa avvicinare ad altre ragazze nella sua stessa condizione, le conforta, piange con loro, ma le aiuta anche a far capire che esiste una vita oltre l'uomo, che non è così necessario e che ci si può comunque realizzare.

Il piccolo negozio di Maria
Inizia così ad ospitare a casa sua una ragazza di 15 anni Awa rimasta incinta, cacciata di casa dai genitori, poi è il turno di Mamma Scidda, vedova che i suoceri hanno cacciato di casa con la sua bambina, e le storie continuano fino ad arrivare a ospitare quattro ragazze madri e 9 orfani, già Maria si occupa anche di loro.
Così la famiglia aumenta, lei è l'unica fonte di guadagno. Ha un piccolo negozietto a Kampala dove vende ricariche telefoniche e bibite, in questo modo riesce a pagare l'affitto della casa, il cibo e le tasse scolastiche. In realtà fino allo scorso anno era aiutata da una vecchia signora che purtroppo è morta e Maria non è più in grado di affrontare tutte le spese, quindi a cosa rinunciare? Per il momento le tasse scolastiche ma è disperata, perchè non vuole che i suoi figli crescano senza un istruzione e senza avere la possibilità di realizzarsi in un lavoro futuro.
Ma oltre a questa sorprendete vita, Maria non si ferma e crea la Ong SMOCSA (Single Mothers & Child Support Agency) dove accoglie ragazze madri in difficoltà, ragazze che possono andare da lei per un consiglio o anche solo per piangere, Maria non ha le possibilità economiche per potersi prendere cura di tutte e non può far altro che ascoltarle e sognare una grande casa dove ospitarle e dare modo a queste ragazze di rifarsi una vita, di tornare a scuola e realizzarsi nel lavoro, diventando così autonome per se stesse e per i figli. Ma questo è solo un sogno.

Quattro giorni fa è arrivata una nuova ospite, si chiama Salama ha 13 anni ed è orfana di entrambe i genitori, per quanto ci sia poco, Maria non riesce a lasciare in strada una ragazzina

domenica 1 gennaio 2012

Canzone per Maria - Song for Mary






Chiedo scusa se parlo di Maria 
non del senso di un discorso, quello che mi viene 
non vorrei si trattasse di una cosa mia 
e nemmeno di un amore, non conviene. 


Quando dico "parlare di Maria" 
voglio dire di una cosa che conosco bene 
certamente non è un tema appassionante 
in un mondo così pieno di tensione 
certamente siam vicini alla pazzia 
ma è più giusto che io parli di 


Maria la libertà 
Maria la rivoluzione 
Maria l'Uganda, Kampala
Maria la realtà. 


Non è facile parlare di Maria 
ci son troppe cose che sembrano più importanti 
mi interesso di politica e sociologia 
per trovare gli strumenti e andare avanti 
mi interesso di qualsiasi ideologia 
ma mi è difficile parlare di 


Maria la libertà 
Maria la rivoluzione 
Maria l'Uganda, Kampala 
Maria la realtà. 


Se sapessi parlare di Maria 
se sapessi davvero capire la sua esistenza 
avrei capito esattamente la realtà 
la paura, la tensione, la violenza 
avrei capito il capitale, la borghesia 
ma la mia rabbia è che non so parlare di 


Maria la libertà 
Maria la rivoluzione 
Maria l'Uganda, Kampala
Maria la realtà. 




Ma questa non è Maria di  Giorgio Gaber è Maria di SMOCSA, Maria che affitta una macchina per sei persone e ci entriamo in 24 e porta tutta la sua famiglia al concerto di fine anno. Per un attimo un solo attimo Maria toglie dolore paura oppressione alle sue ragazze madri, ragazze di 15 anni e ai suoi orfani che la chiamano Mami.
Che dire di Maria?
Maria è la realtà dell'Africa che lotta e che crede nel riscatto delle donne!!

Grazie Maria.



But this is not Mary Giorgio Gaber is SMOCSA Mary, Mary, whorents a car for six people and we go into 24 and brings his entire family to the concert this year. For a moment, a moment Mariatakes pain to his fear of oppression, single mothers, girls of 15 years and his orphans who call her Mami.
What about Mary?
Mary is the reality of Africa that struggle, and who believes in the redemption of women!

Thank you Mary.