Pensando

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Libera di Essere

lunedì 31 dicembre 2012

Hanno scritto "Bruciamoli tutti questi Rom!"


Quello che ho letto oggi sui Rom e ho davvero poco da dire su questi commenti.
Forse queste persone non hanno ben chiara la distinzione da fare tra chi delinque ed un popolo vessato emarginato e odiato. Odiato perchè l'ignoranza la fa da padrone, perchè questi individui non conoscono la storia e non rispettano le culture altrui, tranne la loro: padre ignoranza! Mi vergogno di essere una vostra connazionale mi vergogno della vostra smisurata ignoranza, mi vergogno della vostra violenza, mi vergogno per la negazione dei diritti umani, mi vergogno di esseri umani che sono per la guerra e per la morte altrui.

Io mi vergogno



 Da il Giornalettismo
La caccia al Rom in autostrada

E’ caccia, nel milanese, a un gruppo di Rom protagonisti di un inseguimento nei confronti di una donna e un bambino che ha provocato incidenti, lievi, in autostrada. Tutto inizia un’ora fa circa sulla Torino – Venezia non lontano dal casello di Agrate: uno speronamento di due auto con a bordo dei Rom (su una di queste una donna e un bambino, sull’altra tre uomini che inseguivano) ha causato una serie di tamponamenti, non gravi. Sul posto e’ arrivato l’equipaggio di Busnago Soccorso (Anpas) che immediatamente si e’ reso conto che la situazione non e’ grave dal punto di vista sanitario bensi’ critica dal punto di vista della sicurezza.
Gli operatori vengono infatti minacciati e aggrediti. Arriva la Polizia, i Rom fuggono e mamma e bambino restano sul posto, in carico agli agenti. I soccorritori rientrano, ma si rendono conto di essere inseguiti da due auto di Rom, convinti che a bordo vi fossero donna e bimbo. L’ambulanza e’ costretta a fermarsi e i soccorritori si vedono puntare due pistole, mentre il veicolo viene assalito. Solo quando i Rom si rendono conto che l’ambulanza non trasporta nessuno, i soccorritori riescono a risalire a bordo e rifugiarsi preso i Carabinieri di Vimercate che hanno subito avviato le ricerche. (AGI)


Lucio DellaGlifodibignascodecimo ·  Top Commentator · Posizione? Che c'entra il sesso? presso E' Un Segreto
DEVONO ESSERE DEPORTATI CAZZO


Nome Mio · Ricevi gli aggiornamenti ·  Top Commentator · Minatore presso Miniera
piu potere alla polizia, la polizia deve poter decidere sul posto cosa fare e non fare senza ausilio di altre istituzioni




Gaetano Gigliuto ·  Top Commentator · ITI A. Pacinotti
andate sulla mia bacheca c'è gente che li sta difendendo sti stranieri di merda



K scrive:
31 dicembre 2012 alle 13:03
I casi sono due: o esiste un dio onnipotente o esistono i ROM.



g scrive:
31 dicembre 2012 alle 13:36
K, esistono tutte due, solo che Dio é più forte dei rom, e a suo tempo farà giustizia!!!!!!



anna scrive:

31 dicembre 2012 alle 17:24
E comunque speriamo che riescano a prenderli, a sbatterli in carcere per un bel po’ e speriamo che si risolva questo problema dei rom italiani ( che vivono in Italia) senza bisogno di pogrom indiscriminati e di espulsioni generiche.
Speriamo che si risolva per il loro stesso bene.



lollo scrive:
31 dicembre 2012 alle 13:16
io spero ke nessuno di questa razza tokki qualkuno di importante se no li brucio vivi e li do in pasto ai cani hanno fatto benissimo


tiziana talpa scrive:
31 dicembre 2012 alle 13:29
il mio cane non mangia schifezze


Biplano scrive:
31 dicembre 2012 alle 13:41
Ma cacciamoli via una volta per tutte…sono tantissimi..troppi!!! Non piacciono a nessuno, li odiano tutti…ma che per quale cazzo di motivo li dobbiamo tenere!?!?! Non gli puoi fare nulla e sono pure protetti !


Novellarese a 90° scrive:
31 dicembre 2012 alle 13:49
Rom di tutta Italia venite a Novellara, provincia di Reggio Emilia, l’amministrazione comunale sarà lieta d’offrirvi una casa e pasti gratis per tutta la vita.


Ixox scrive:
31 dicembre 2012 alle 15:14
La storia dei Rom è stata segnata dalle privazioni ed oggi, queste strane etnie, ne pagano le conseguenze. Forse non tutti sanno che anticamente queste popolazioni avevano un nome assai diverso che, col passare delle generazioni (specialmente delle generazioni di chi li ha dovuti subire) è andato nel “dimenticatoio”: i Rompicazzo!


Siamo tutti Rom!




lunedì 24 dicembre 2012

Lettera a Dio

Ciao Dio,
ti scrivo perchè ho bisogno di chiederti delle cose, so che sei altrove e forse quello che ho da dirti non  così importante, quindi non mi aspetto una risposta ma se puoi leggimi ascoltami, insomma fai come sai tu.
Alcuni giorni fa il Santo(?) Padre ha detto che gli omosessuali sono una minaccia per la pace, non ha detto che gli eserciti i militari le potenze mondiali, i costruttori di armi sono una minaccia per la pace. Davvero trovo bizzarra questa sua affermazione perchè prima di aver paura degli omosessuali dovrebbe avere paura dei preti pedofili che sono una minaccia reale per molti bambini che non troveranno più pace nelle loro esistenze. Sono questi che dovrebbe condannare e non gli omosessuali che non sono una minaccia per nessuno.
Tu hai detto "Ama il prossimo tuo come te stesso" ma il Santo Padre non mette in pratica la tua parola, li non ama tutta l'umanità, capisco che anche lui è umano e può sbagliare, Certo e sbaglia su temi davvero importanti dando la libertà a quegli uomini di chiesa che abusano continuamente di giovani anime che non si curano dei danni fisici e morali che infliggono.Sbaglia perchè non insegna loro che è immorale abusare di un bambino e se tanto se la prende con gli omosessuali, dimmi Dio un uomo di chiesa che abusa di un bambino oltre ad essere pedofilo non è omosessuale, forse è proprio per questi suoi pastori che ha detto quella frase?
Purtroppo non è così e continua a sbagliare permettendo e benedicendo funzionari africani che vogliono mettere in carcere gli omosessuali. Come fa a non ricordare che un certo signore nel 1939 decise di condannare a morte gli ebrei gli zingari e gli omosessuali, cosa vuol fare emulare quel suo compatriota? Non è da Santo Padre un atteggiamento simile.

Ancora una cosa, non capisco perchè continua a demonizzare noi donne, perchè permette a certi signori che ruotano intorno alla tua Chiesa di dire che se una donna viene uccisa la colpa è sua, se una donna viene massacrata è perchè ha provocato il marito. A proposito il Santo Padre ha anche detto che l'unica vera pace è nel matrimonio, ma se 122 donne sono morte quasi tutte nel focolare domestico, dove sta questa pace? Sì certo, questi cattolici dicono che sono le donne a provocare, che non bisogna vestirsi in  odo libero, che non bisogna uscire di casa e di ricordarsi che tu ci hai create solo per servire gli uomini. Io non sono sicura di questa tua affermazione come non credo che tu ci abbia create da una costola di un uomo, forse eri stanco? Non credo; credo piuttosto che siano favole inventate dagli uomini che si arrogano il diritto di comandare solo perchè hanno più forza fisica e la esercitano sempre per sottomettere le donne i bambini e gli stati più deboli, infatti non è un caso che siano gli uomini e non le donne a fare le guerre.
Dio perchè hai dotato gli uomini di forza fisica e di poca forza psichica e morale? Davvero non capisco.
Sai io sono felice di essere donna e non voglio assomigliare agli uomini come dicono certi tuoi adepti, io voglio solo essere libera di dire e agire come una qualsiasi persona umana.

Qualcuno potrà dire, leggendo questo che sono blasfema femminista immorale, ma non è vero e tu lo sai. Ricordi quando due anni fa ti ho chiesto un unico regalo e ti ho promesso che se avessi esaudito il mio desiderio non avrei fatto arcia indietro. Bene, tu lo hai esaudito e mi hai mandata in Africa anche se poi mi hai fatta tornare qua però il tuo disegno è sempre preciso e mi ha fatta tornare per prendermi cura di mia madre e ridargli così l'amore che per troppi anni le avevo tolto.
Quindi io credo in te e ti chiedo solo di far ravvedere il Santo Padre e di mettere del sale in zucca a certi uomini e di far capire a< certi preti che un bambino è figlio Tuo e nessuno ha il diritto di violarlo.

Ciao Dio, alla prossima

lunedì 3 dicembre 2012

Agosto in Uganda


Ad agosto sono tornata, grazie a molti sostenitori in Uganda e con me ho portato dei vestiti da bambino che mi aveva regalato un infermiera dell'ospedale di Limbiate dove era ricoverata mia madre. Aveva saputo che ero appena rientrata dall'Africa e mi ha chiesto se ci sarei tornata in tal caso mi avrebbe dato dei vestiti per i bambini, le ho detto di sì eil giorno dopo ha lasciato a mia madre un sacchetto. Tutti capi belli e per nulla consumati, sono stata felice di poter portare con me qualcosa in segno di una persona che ha avuto il cuore di pensare a loro acnhe se mi conosceva poco, questo è il bello della vita.
Il piccolo negozio di alimentari che è sotto la casa di mia madre, gestito da una coppia giovane, quando ha saputo che volevo comprare un pò di caramelle , me ne ha chiesto il motivo, ho risposto che volevo portarli ai mie bambini in Uganda e non solo per quelli che conoscevo, ma per tenerli in borsa durante i viaggi. Sì, perchè quando cammino i bambini sono i primi a camminarmi alle spalle e mi scimmiottano dietro dicendo in continuazione musungo (scritto come si pronuncia) che vuol dire bianco, più esattamente significa straniero. Mi piace farmi seguire per poi sorprenderli girandomi velocemente e ridendo, allora affondo la mano nella borsa e tiro fuori le caramelle, vedere la loro sorpresa mi commuove ed egoisticamente mi gratifica. Si avvicinano e allungano timidamente la mano ma vedendomi ridere si fanno forza e allora le mani diventano tante e non si staccano fino a quando i loro pugni non sono cariche di caramelle. Che bella sensazione!


Sono i piccoli grandi gesti che aiutano me e loro, senza l'aiuto vostro non potrei vivere di queste piccole felicità, non potrei vedere la soddisfazione nei loro volti e i loro immensi occhi neri che ridono. Quindi continuate ad aiutare me e Solome a prenderci cura di questi bambini e delle ragazze. Come scritto nell'altro post se volete potete adottare una ragazza madre, o comprare una collana o bracciale.
Al momento non ci è possibile avere un c/c bancario poichè passeranno molti mesi prima che il governo ugandese dia il suo sì alla costituzione della Onlus. al momento hanno in mano tutta la documentazione e sanno che noi stiamo già lavorando e questo è positivo perchè sono a conoscenza di questa piccola nuova realàt. Siamo solo due donne ma siamo forti e continuiamo a creder che insieme a voi possiamo rendere reale il nostro sogno. La casa accoglienza.
Se decidete di aiutarci questi sono gli estremi della postapay
Morena La Rosa
MRNLRS57T56E514R
N° Postapay 4023 6006 2702 3700

martedì 27 novembre 2012

Donne è colpa nostra

Guardando le elezioni di ieri sulla candidatura del leader del PD, seguendo le donne di @2preferenze mi è venuto in mente. Diamine come mai noi donne che simo più della metà della popolazione mondiale non riusciamo ad avere posti di rilievo nella politica, nell'economia ecc.?
Sappiamo tutti che per ogni uomo ci sono 7 donne, non perchè lui sia bello ma perchè statisticamente al mondo ci sono più donne che uomini. Allora perchè non riusciamo a farci valere perchè occupiamo sempre il gradino più basso rispetto agli uomini?
La domanda è: quante donne ieri hanno votato per la Puppato? Quante donne voterebbero per la Bindi o per la Bonino? Non è che nel mondo le donne si disinteressano della politica anzi si interessano anche di economia, lavoro società eppure se una donna è brava a cucinare ecco che chi fa i soldi è un cuoco maschio le donne sanno cucire eppure sono superiori i maschi sarti e così via.
Allora, donne vogliamo smettere di dare NOI la preferenza agli uomini e iniziare a stimarci di più e a considerarci capaci di fare dire e pensare? Iniiziamo ad essere Libera Mente Donne! Piantiamola di scodinzolare dietro al maschietto di turno e se non siamo d'accordo con lui non abbassiamo la testa e diciamo"no, io la penso così". Forse allora inizieremo a contare davvero, se continuiamo a votare gli uomini saremo sempre tre  passi indietro da loro e le riforme e nuove leggi sulla violenza, sullo stupro, sull'omicidio, sul pari salario, sulla meritocrazia non diverranno mai realtà

domenica 25 novembre 2012

Quale rispetto per le donne oggi?

Oggi è la giornata mondiale contro la violenza sulle donne

Non esiste donna al mondo che non abbia almeno una volta subito violenza nei confronti di un uomo. Violenza fisica, verbale e psicologica, nessuna ne è immune.
Di ieri la notizia che un giudice italiano ha assolto una coppia nigeriana che hanno sottoposto le figlie a clitoridectomia perchè il "fatto non costituisce reato" (?) Accidenti e perchè mai ho ricevuto una mail da Emma Bonino che mi ricordava l'importanza della lotta contro l'infibulazione che è ad un passo dall'essere messa al bando definitivamente?
Dov'è il diritto di queste bambine, essere private del clitoride non è un reato? Pare di no!

Oggi si parlerà della violenza sulle donne,oggi i giornali tg siti ecc parleranno di questo e domani, che succederà domani?
Magari domani o questa stessa notte, mentre scrivo un altra donna è ammazzata da un uomo "geloso" (porello) e un altra verrà stuprata e un altra ancora sarà picchiata e una bambina starà subendo una mutilazione genitale.
Oggi parliamo dei diritti delle donne, in un paese dove i diritti sono sempre meno e sempre più relegate ad oggetti di svago e schiave in grado solo di ubbidire altrimenti finisce male.
Oggi si ricorderà che in Italia sono state ammazzate 116 donne, per un gesto insano di 116 uomini, ma nessuno parlerà di loro del loro diritto di vivere di lasciare un uomo violento o che non si ama, non si parlerà di un mondo politico che ha ridotto la figura femminile proprio in una mera figura nuda e non in un essere umano vivente e sopratutto pensante.


Non si parlerà di quella giustizia che non condanna e arresta chi stupra in gruppo si sa lo stupro di gruppo è una ragazzata e come tale non è peccato.

Non si parlerà di uomini politici che avendo paura dell'intelligenza mentale delle donne decidono di proporre la terza preferenza, (acciderbolina, uomini avete una fifa boia) ma magari si parlerà ancora di quella idiota quota rosa. Io non sono una quota, le donne non sono delle quote che si regalano, accidenti quando sento questa parola mi viene in mente la banca o la Fiat, dai compriamo le quote.

Ricordiamoci che spetta a noi farci valere e cerchiamo di essere miche solo di uomini che rispettano le nostre idee e pensieri e che ci considerano persone e non appendici a volte noiose.

Vorrei anche rivolgermi a quelle donne che con la vendita dei loro bei corpi esibiti in ogni dove, rendono difficile il lavoro verso la ripresa della dignità femminile, una per tutte quella gran testa grigia di una certa Minetti. Donne avere rispetto di se stesse non significa essere  o fare le suore, ma semplicemente dimostrare che non abbiamo bisogno di mostrare le tette per fare politica o carriera, non + vendersi la Silvio del momento che si ottiene rispetto. Il rispetto lo si ottiene dicendo quello che pensiamo e le cose in cui crediamo e piantiamola anche noi di sfottere una Rosi Bindi solo perchè non è femminile, critichiamola per quello che dice se non siamo d'accordo e non per il suo aspetto fisico. Per favore non scendiamo ai livelli meschini maschili che quando non hanno più argomenti iniziano con gli attacchi estetici

domenica 11 novembre 2012

Perchè mi unisco a #SiriaICare

Partendo dal fatto che sono contro tutte le guerre che aborro la violenza che odio il potere che usa le armi per sottomettere un popolo. Mi unisco perchè sono contro tutto questo, però poco mi importa chi abbia torto o ragione,non sono in grado di giudicare e non voglio farlo, non sono nessuno per poterlo fare, so solo che la guerra è uno strumento di potere, che gli uomini fanno la guerra per poter dominare il mondo, che la guerra la fanno perchè gli uomini vogliono assomigliare a DIO e quindi avere il potere assoluto.
Sono i bambini quelli che si portano dietro le maggiori conseguenze, come fa un bambino a nascere crescere in mezzo alle bombe e restare bambino, come può sperare o immaginare una vita serena come quella che fanno i nostri bambini? Non possono.

Certo è facile fare la guerra perchè la scelta di vivere in pace comporta più impegno, più testa più intelligenza e questo spesso gli uomini non ce l'hanno. Essere un non violento è assai difficile perchè è quasi istintivo lasciarsi andare all'ira e pretendere di avere ragione e quindi conquistarsi la ragione con la violenza. Essere violenti è facilissimo: mi fai arrabbiare, non fai quello che ti dico, bene , allora ti spacco la faccia ti piego ti torturo ti bombardo, così sarai costretto a dire che ho ragione e mi ubbidirai. Torturare ammazzare è facile e poi porta un sacco di soldi, più ammazzo più guadagno. Mi fa orrore quando in televisione vogliono farmi piangere facendomi vedere il veterano che torna dalla guerra (santa e giusta) e riabbraccia i suoi santi figli che tanto gli mancano, ma quando ha ammazzato quel bambino non ha pensato che anche lui ha un padre una madre che lo aspettano a casa, quando tortura un uomo per avere informazioni non pensa che a casa c'è un bambino che aspetta sua madre?
No, la guerra è fatta solo per chi non pensa, per chi non ha cervello, la guerra è fatta solo per quegli uomini che sono tutto muscoli e niente cervello.
Allora donne, noi mettiamoci il cervello e uniamoci a tutte le altre donne che dicono basta alla guerra alle guerre assurde che sterminano milioni di esseri umani e che impediscono ai bambini di vivere serenamente la loro infanzia,
Io dico no alla guerra, no a tutte le guerre

venerdì 2 novembre 2012

Vogliamo farli giocare come i nostri figli?

Questo è il titolo del post del mio blog che trovate nel sito http://www.mhsmo.org/blog/ non to qui a riscrivere e postare doppie fotografie, ormai mi conoscete e allora aiutatemi a far conoscere il sito e a leggere quello che penso, Ho bisogno che tutti voi leggiate e che facciate passare la lettura ad amici amiche. Aiutare i bambini e le ragazze è il mio impegno maggiore e anche se sono in Itala il mio lavoro continua.
Tra poco sarà Natale e allora datevi da fare e fate opera di carità vera, aiutate questi bambini, aiutatemi ad aiutare.

mercoledì 24 ottobre 2012

Una collana per le donne ugandesi

In vista delle varie feste a cui andiamo incontro, ho pensato di mettere in vendita il mio lavoro per poter portare avanti il progetto casa accoglienza per le ragazze madri in Uganda. Il progetto è ambizioso e caro, servono oltre 30.000 €. Allora amiche mie e amici cari fatevi un regalo e lo farete così alle donne africane.
Anche se sono tornata in Italia il mio impegno e pensiero per loro non è affievolito, anzi si rinforza di giorno in giorno. Voglio a tutti i costi veder realizzato questo progetto e mantenere la parola data al piccolo villaggio fuori Moroto, di portare loro aiuti alimentari vestiari e permettere ai bambini di andare a scuola, perciò potete anche decidere di adottare un bambino per l'anno scolastico e dargli la possibilità di crescere con consapevolezza e magari riuscire a regalargli la voglia di cambiare le cose. Non riesco a dimenticare quel villaggio e quei bambini che mi chiedevano solo cibo. 
Ho fatto una promessa anche alle ragazze madri e a me stessa di dare loro un posto sicuro dove vivere, un posto sano e pulito ma sopratutto sereno.
Ma nulla di questo è realizzabile senza il vostro aiuto, non esiste persona associazione umanitaria che non abbia l'aiuto di persone esterne senza di loro nessuno, neppure Emergency, Save the children, Medici Senza Frontiere, Amref, Pititigna, che non abbia l'aiuto di amici sensibili alla povertà e all'uguaglianza dei più basilari diritti umani. Senza di loro noi non siamo nulla e nulla possiamo fare per gli altri. Nelle feste di Natale, Capodanno, Morti, Befana, Santi si sprecheranno milioni di euro in banalità in cibo buttato nell'immondizia, regali inservibili, solo per simboleggiare fratellanza e pace(?). Allora diamo davvero tutti un senso a queste feste e offriamo cibo, casa, vestiti a chi non ne ha.

Qui trovate qualche mio lavoro il resto lo potrete trovare sul mio sito www.mhsmo.org 
Per contattarmi mhsmoonlus@gmail.com, sonoioclarissa@gmail.com


Bracciali fashion in tutti i colori € 10
Collana 6 giri in cristalli Swa € 25
Collana in pietra lavica e Swa € 50
Borsa in cotone grezzo dipinta a mano € 20

Bracciale a spirale cristalli Swa con ciondolo in ag Italia € 40



giovedì 30 agosto 2012

Paghi, paghi e non arrivi a nulla


Non so come hanno fatto le varie Ong nel mondo ad iscriversi per diventare ufficialmente Ong o Onlus. So solo che io, noi abbiamo davvero molti problemi, ovvero non sono veri e propri problemi ma ostacoli economici. Ovunque andiamo, con qualsiasi persona parliamo, ecco che dopo ore di parole inutili ti chiedono soldi.

Il tutto è iniziato quasi un mese fa, io e Solome siamo andate all'ufficio preposto a Kampala per rendere regolarizzare la Ong Mhsmo e iniziare così il lavoro nella ricerca di aiuti per  realizzare il progetto casa accoglienza . Quel giorno mi ci sono volute solo due ore per avere una semplice risposta e cioè, che documenti servivano oltre lo Statuto per iscrivere la Ong e quanti soldi erano necessari?

$ 39.000 scellini ugandesi, bè davvero poco mi sono detta e con La mia amica siamo tornate a casa, abbiamo fatto le fotocopie (erano necessarie tre copie, una per l'ufficio statale, una per la banca e una per noi), le abbiamo fatte rilegare e il mattino seguente ci siamo recate all'ufficio. Il tipo lo legge, dice che va bene ma ci sono da fare delle modifiche, già, l'avvocato che aveva steso lo Statuto lo aveva scritto come se fosse un azienda, eccoci allora lì a riscrivere parte del documento. Fatto!

Lo legge e poi ci dice che dobbiamo andare da un tipo a Janja che deve leggerlo e mettergli poi i timbri e tutto è sistemato. Il tipo si rivela essere un notaio e come tale va pagato $ 50.000 scellini. Tiro fuori i soldi e le do ad un ragazzo che si incarica di andare lui dal notaio e riporterà il giorno seguente il tutto con tanto di timbri, così all'omino dell'ufficio non resterà che mettere la firma ed è fatta. Bene, ancora un giorno e la mia creatura sarà ufficialmente reale in Uganda.

Solome mi dice che andrà lei la mattina e che mi chiamerà non appena avrà in mano lo Statuto.

Non la sento per tutto il giorno, la sera mi manda un sms dicendomi che il notaio si è rifiutato di mettere i timbri perchè quella è un azienda e non una Ong, bisogna riscrivere tutto, e i soldi? Li tengono loro ovviamente.

Vado a casa e mi metto a riscrivere lo statuto, lo stampo e la mattina successiva lo consegnamo ma non va bene neppure questo. Inizio ad innervosirmi, allora la paziente amica si fa carico di riscrivelo e lo fa leggere ad un amico avvocato e così il giorno dopo lo riconsegna e finalmente dicono che va bene. Sì va bene, ma adesso devono verificare che in Uganda non ci sia un altra Ong con questo nome e per fare la ricerca chiedono $ 30.000 scellini????? Taccio e decido di stare a casa se no litigo con qualcuno, Solome sorride, mi dice che qui è normale pagare tutto e poi lei parla inglese, io no.

Vengo avvisata che il nome Mhsmo è nostro però dobbiamo pagare $ 100.000 scellini per far sì che l'omino consigli ad un funzionario del palazzo di "spingere" la nostra Ong in modo da riuscire ad avere i timbri necessari.

Ricordo male ho ho già pagato per il notaio? Paghiamo anche questo e ops, bisogna sganciare altri $ 400.000 scellini, francamente non ho ancora capito per cosa, so solo che continuo a dare soldi e in cambio non h ancora in mano il mio statuto con le firme e i timbri.

I 400.000 scellini non li ho dati, perchè nel frattempo i soldi li ho usati per aiutare delle ragazze e per pagare il mio soggiorno. Sapete bene che io vivo solo ed unicamente con il vostro aiuto e inizio a chiedermi se abbia ancora senso che io rimanga qua senza arrivare a nulla. Se non legalizzo l'associazione non posso chiedere il vostro aiuto e se non la legalizzo non posso aprire il conto corrente in banca.

Non so più cosa fare, il denaro qui finisce subito  e cosa faccio qui se non posso aiutare nessuno, se non posso portare avanti il mio progetto, se non posso viaggiare per il paese a parlare con le bambine che vengono abusate abbandonate e tanto latro ancora, se non viaggio come posso raccontarvi la realtà di questo paese, come posso aiutare i bambini di strada?

Forse chiedono continuamente soldi perchè sono bianca, altro motivo per cui ho smesso di andare negli uffici, forse vedendo solo Solome la smetteranno. Anche se amici italiani conosciuti da poco, mi hanno detto che qui è normale pagare per tutto e che devo armarmi di pazienza, di molta pazienza e di soldi. Ma come si può continuare a vivere, progredire, modificare anche un minimo, se la corruzione è all'interno delle istituzioni e se non si paga non si arriva a nulla? Come posso pensare di farcela e ancora, ce la farò a far diventare realtà questo progetto? Se penso a quanto mi è costato questo viaggio e alle persone che hanno fatto in modo di farmi tornare e rendere tutto legale e iniziare inieme a me questo viaggio verso una casa che dia speranza e portare un po di sollievo a chi ancora mi sta aspettando.

Mi avete regalato € 2.000 per fare tutto questo,(anche se non erano 2.000) ma non bastano e non posso neppure usare una banca, perchè senza uno statuto, nessuna banca di Kampala mi fa aprire un conto corrente, cosa giustissima. Ma io inizio ad avere problemi e a pensare di stare qui a far passare il tempo, senza che possa aiutare più nessuna. Solome con i suoi figli, sua sorella con i suoi tre bambini, il villaggio di Moroto a cui avevo promesso di portare cibo. Mi ritrovo a non avere più nulla e sentirmi in colpa perchè il vostro denaro lo sto usando anche per me. Se lo statuto avesse avuto immediata regolarità avrei potuto aprire il conto e iniziato a cercare aiuti per la realizzazione della casa.




Un idea per la casa accoglienza

Posso fare ancora un appello un ulteriore aiuto e posso dare solo la mia Postapay per ricevere aiuti, ma voi dovete fare un grande atto di fede e credere in quello che faccio, che vorrei fare. Non so che altro dire, so solo che per me sarebbe un fallimento e una vergogna, aver chiesto aiuto per poi tornare a mani vuote e a non aver realizzato la casa, quella casa che sta diventando un sogno lontano e sto qui in questa terra e la calpesto e mi viene da piangere a guardarmi qui e vedermi ferma.



Morena La Rosa

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N° Postapay 4023 6006 2702 3700

sabato 21 luglio 2012

Luglio 2012 mese delle mutilazioni genitali femminili in Uganda


Nella regione di Karamoja questo mese le bambine subiranno la MUTILAZIONE GENITALE. Non basta che vivano in una delle zone più povere e meno aiutate del Nord Uganda, ora devono imparare a subire una tortura voluta non si sa da chi, dato che l'80% di loro o è orfana o è stata abbandonata dal padre. Vengono usate delle spine, conosco le spine che verranno usate per far tacere per sempre la loro sessualità, sono spine bianche appuntite e fanno orrore, perchè queste piante decretano la povertà, la polvere che si attacca alla spina, il sole che brucia le spine, le spine che ricordano Cristo, sì ho pensato questo quando ho visto queste spine. Mi sono detta è con questa pianta che hanno fatto la corona a Cristo, questa corona a Luglio verrà indossata da centinaia di bambine di 8- 9 anni
Pianta di spine che serve per chiudere la sessualità delle bambine nella regione di Karamoja

Questa pratica era stata abbandonata ma con la ricaduta causata dalla grande carestia, le tradizioni barbare sono tornate a fare da padrone. Chi è il padrone e perchè si accetta silenziosamente che si torurino le bambine? E ancora, perchè le varie Ong che ho visto sopratutto a Moroto non si muovono, non denunciano questa barbarie, che senso ha questo cartello che indica l'Europa Finanzia, cosa se questa è la città più povera e maledetta che abbia mai visto? Datemi delle spiegazioni perchè davvero non capisco.

So solo che tra due giorni in Uganda e torno con l'angoscia che quelle bambine che ho incontrato nel viaggio verso Moroto saranno torturate, saranno private con immenso dolore psicofisico di un pezzo del loro corpo.
Allora andrò lì a vedere a parlare a capire perchè e se posso a salvarne qualcuna. So che molti di voi mi hanno aiutata a partire per il progetto casa, ma questa è un urgenza, non posso tornare e far finta che questo non mi riguardi, la dignità i diritti delle bambine mi riguardano, qundi userò i vostri aiuti per andare da loro e sperare di strappare via dalla tortura queste bambine

domenica 15 luglio 2012

I Rom non sono come noi (?)

Lei ha mal di denti è andata in una struttura pubblica e il dentista invece di curarle un dente cariato ha deciso di estrarlo senza curarsi dell'ascesso e l'ha mandata via, gli altri denti sono ancora lì cariati e doloranti.
Per un caso fortuito ho saputo del suo bisogno di un dentista, l'ho chiamata ci siamo incontrate e l'ho accompagnata da un dentista che conosco da quando ero bambina e che ho ritrovato dopo 30 anni quando ero in partenza per l'Uganda scoprendo che anche lui stava andando lì ad insegnare gratuitamente il lavo a 16 ragazzi.
Lo chiamo e gli chiedo se può visitare la mia giovane amica e se lo fa gratuitamente. Le ha tolto delle piccole radici, le ha insegnato il modo corretto di curare la bocca, l'ha sgridata perchè i denti vanno lavati sempre e se non lo si fa questi si cariano e che diamine a 16 anni non si può avere una bocca conciata così male.
Lei si sente mortificata gli chiede scusa ma lui è burbero ma buono, e le regala spazzolino e molti dentifrici.
Lei per ringraziarlo le regala uno dei suoi disegni, lo scelgo io, è disegnato con fili d'erba, un volto di donna, lui si commuove quando sa che questo è il suo modo per aiutare la famiglia.

Andiamo a mangiare, parliamo un pò e scopro che lei e la sua famiglia, 10 persone in tutto, non vivono in una baracca come gli altri rom, lei è fortunata abita in una casa, casa??? La casa è composta da due stanze dove manca il pavimento, non ci sono le finestre, niente termosifoni per l'inverno e niente frigorifero per l'estate, niente bagno. Ma sono felici perchè avendo una casa non devono avere paura della polizia. Questa bellissima casa costa € 380 al mese.


Lei ha 16 anni, studia al liceo artistico e aiuta  al mantenimento della famiglia vendendo per le strade i suoi dipinti. Suo padre aiuta nei mercati a scaricare le verdure, quando lo chiamano e riesce a guadagnare in quel giorno €30. Suo fratello è un aiuto cuoco ma non riesce a trovare lavoro perchè non sa leggere.
Una famiglia povera ma unita, una famiglia che si aiuta ma che ha bisogno di aiuto. Mi spiega che il problema maggiore non è quello del cibo, ma quello di trovare i soldi per pagare l'affitto e la luce, una lampadina spartana ma che serve in inverno per accendere quelle belle stufette magia soldi. In inverno spendono anche € 1.000 per potersi scaldare. Questo è il loro grande problema, senza un lavoro fanno fatica a pagare e la padrona di casa vuole aumentare ancora l'affitto. Sono inorridita, come può una padrona di casa chiedere così tanti soldi per una casa priva di agibilità chi è questa carogna? Sorpresa la proprietaria è un africana e qui mi prende lo sconforyo la rabbia sale. Davvero non capisco, ma come diavolo fa una donna africana sfruttare una famiglia povera, dal suo vissuto non ha davvero preso niente, oppure già nel suo paese era un infame o lo ha imparato da noi che ci sono i poveri dei poveri, gli ultimi degli ultimi?

Come si fa a pretendere un affitto quando questa famiglia non ha diritti per il solo fatto che è rom?
Perchè continua ad esistere lo sfruttamento nello sfruttamento, davvero non lo capisco.
Scrivo il mio sconcerto su Twitter e una persona mi risponde con questa frase

" D'accordissimo, ma adesso la casa non ce l'abbiamo manco noi italiani! Lavoro neppure. Quindi?" La mia risposta è il dubbio che ad un italiano si affitti una casa così, lui dubita e insinua il dubbio in me, allora gli rispondo che se anche lui ha questo problema, cercherò di aiutarlo come vorrei fare per questa ragazza e la sua famigli. Non ricevo più nessuna risposta. Vorrei davvero insultare questa persona, chiedergli se non si vergogna di fare distinzioni fra italiani e rom, come se i rom non fossero persone con dei diritti . Come si permette a scrivere una frase che mi ricorda tanto quelle che ricevevano i meridionali quando venivano al nord in cerca di lavoro. Se non capisce che è grazie a persone come lui che esisteranno sempre poveri, razzismo, differenze e che diamine, cosa gli ha insegnato la vita, a stare nel proprio mondo piccolo ottuso e dal guai a toccarmi la mia erba il mio Ipad e sparisci dalla mia vista che sei solo un inutile insetto.
Che sia chiaro non sono sconcertata, sono arrabbiata, avvelenata, davvero non tollero tanta ignoranza menefreghismo cattiveria ottusità egoismo e stupidità umana.


Perdonatemi ma ho usato dei soldi che mi avete dato per andare in Uganda, li ho usati per dare una mano a questa piccola grande ragazzina che lotta nella società e nella scuola per far sapere che i Rom non sono bestie, che sanno studiare lavorare e che non rubano non indossano oro e argento, che credono in Dio e nella sua bontà. La mia missione è di aiutare chi ha bisogno e in quel momento questa ragazza aveva bisogno, non ho tolto ai bambini ugandesi, a loro arriverà il 99% del vostro aiuto, ma non potevo, non posso non aiutare chi soffre, sia che si trovi in Africa che in Italia

domenica 1 luglio 2012

Un triste aggiornamento


Caso Hamdy Al-azazy: agonia dei diritti umani


di Roberto Malini


Milano/Arish, 1 luglio 2012. Nonostante le promesse, purtroppo né l'ONU né le altre organizzazioni che tutelano gli attivisti nel mondo hanno messo in atto alcuna procedura efficace per salvare Hamdy. E' sconcertante, perché a Ginevra e in tanti paesi le Nazioni Unite hanno funzionari dello Special Rapporteur on Human Rights Defenders, mentre il Consiglio d'Europa finanzia le attività di molte organizzazioni per assistere gli Human Rights Defenders. Hamdy è noto in tutto il mondo. Le sue interviste sono state diffuse dalla CNN, dalla BBC e da altri importanti network, mentre tutta la stampa mondiale ha dato spazio alle sue azioni. Tuttavia, oggi l'attivista egiziano mi ha scritto queste poche righe:


"Dear Roberto
Please don't leave me.
I am in a real denger, please help me soon, i am still in Sinai and i can't move to Cairo, may be tomorrow morning early with be there and will go to Italian Empassy. Please call them and tell I am coming to meet with them.
Thanks
Hamdy"


(Caro Roberto, per favore non abbandonarmi. Sono in reale pericolo, ti prego di aiutarmi in fretta, sono ancora nel Sinai e non posso spostarmi al Cairo. Forse nel primo mattino di domani potrò andare all'ambasciata italiana. Per favore avvertili e comunicagli che sto recandomi a un appuntamento con loro. Grazie, Hamdy)


Hamdy è solo, ancora ad Arish, mentre i trafficanti spiano la sua abitazione e gli hanno inviato le più atroci minacce. E' così che funziona, nel mondo, la protezione dei difensori dei diritti umani? L'ambasciata italiana non intende riceverlo, mentre l'Onu vede in lui un problema diplomatico nei confronti dell'Egitto. Stiamo lottando conto il tempo, l'indifferenza di tutti, l'organico di una delle più potenti mafie del pianeta. Questa è l'agonia dei diritti umani. Ci inventeremo qualcosa, anche se in questo momento non so cosa...

venerdì 29 giugno 2012

Gesù disse "Lasciate che i pargoli vengano a me"

Ma non per stuprarli, traumatizzarli, usarli, svilirli, annientarli. 
Statistiche CEI
Dal 2000 al 2011
135 casi di pedofilia
77 arrivati alla magistratura

Il clero i Preti , Vescovi, la Chiesa Cattolica devono aver male interpretato le parole di Gesù. Le hanno prese come parole di invito ad usare i bambini nel modo più spregevole e cainico che ci sia.
Mi chiedo se questi uomini di chiesa pensino mai alle conseguenze di vita che lasciano addosso ai bambini, non gli viene mai in mente che un bambino abusato stuprato per anni interi e costretti al silenzio, o peggio convinti di essere sporchi e causa del "problema" a cui è costretto un uomo di chiesa; già perchè è facile convincere un bambino che la colpa è sua se subisce violenza, è lui che con le sue moine e atteggiamenti invogliano l'uomo allo stupro. Bravi davvero questi uomini di chiesa. Così un bambino stuprato non avrà più la capacità nel credere alla vita serena, non sarà in grado di relazionarsi con gli altri, creeranno uomini spaventati o scontrosi, timidi, inadeguati e in qualche caso in uomini violenti.
La colpa di questo non vivere da parte loro è solo da imputare agli infami maschi della Chiesa Cattolica che sono sempre salvati dalla Santa Madre Chiesa. Fatemi un favore, non chiamatela Madre, una madre protegge i suoi figli, non li stupra.


Questi stessi preti vescovi che non hanno alcun obbligo a denunciare i confratelli, sono però bravissimi ad essere contro l'aborto, contro madri, scusate no, contro donne infami donne cattive che decidono di non portare a termine una gravidanza. In questo caso la chiesa parla degli embrioni come dei bambini da proteggere salvare, perchè la vita è sacra. Sacra quando sono embrioni e non sacra quando hanno 6 anni, perchè a quel punto diventano solo oggetti del piacere di questi bravissimi uomini di Dio che urlano dai pulpiti e terrorizzano, violentano dietro.
Nessuno li tocca e li condanna, anche la Chiesa addirittura vuole preoccuparsi di curarli perchè uomini malati(???) che hanno perso la retta via, e se proprio non riescono a contenere lo scandalo, la Chiesa li allontana in un altra Diocesi, solo in un caso uno di loro è stato spretato. Ma mai si  preoccupa di quei bambini che nella vita non saranno più in grado di credere e di vivere una vita degna di questo nome. Bambini che dormono sonni tormentati pieni di paure e di orchi veri vestiti di nero, ops non si vestono più di nero, non ne hanno bisogno perchè basta la loro anima di maschi animali a renderli neri.
I preti i vescovi la chiesa devono vergognarsi e non nascondere la sua vera faccia, quello dello stupratore.
Se gli uomini di chiesa hanno bisogno di avere rapporti sessuali, allora consiglio al sommo Pontefice di lasciarli liberi di scegliere l'astinenza magari così si eviteranno stupri, magari uno di loro troverà pace accanto ad una donna, evitando così di non sfogarsi con un innocente.  
Vorrei poi ricordare che questi grandi uomini timorati di Dio, sono maschi che pensano nel peggiore dei modi, che usano e sfruttano e pensano che bambini e donne non hanno diritti, che sono esseri inferiori.
Cari uomini di chiesa, voi siete degli animali ed esistete solo perchè la Chiesa vi ha dato un potere enorme, ma mi auguro che quando vi troverete davanti al vostro Dio, lui vi strafulmini.

martedì 26 giugno 2012

Appello di EveryOnegroup per Hamdy Al-Azazy attivista per i diritti umani rischia la pena di morte




COMUNICATO STAMPA
25 luglio 2012


ESTERI, APPELLO A MINISTRO TERZI E AMBASCIATORE AL CAIRO: “SALVATE L’ATTIVISTA HAMDY AL-AZAZY E I SUOI TRE FIGLI”


Il Gruppo EveryOne, organizzazione internazionale per i diritti umani, ha inviato oggi un appello urgente al Ministro degli esteri italiano Giulio Terzi e all’ambasciatore italiano al Cairo Claudio Pacifico, per chiedere che l'attivista egiziano Hamdy Al-Azazy, Premio Makwan 2011 e cooperante di EveryOne nel Sinai del Nord, in serio pericolo di vita, sia messo in sicurezza dalle autorità italiane e accolto all’interno dell’ambasciata italiana al Cairo assieme ai suoi tre bambini. 


“La situazione è disperata: Hamdy è stato direttamente minacciato di morte assieme ai suoi tre bambini (non ha moglie) e ha necessità vitale di lasciare l'Egitto nel giro di ore, per salvaguardare la propria incolumità e quella dei figlioletti” scrivono nell’appello Roberto Malini, Matteo Pegoraro e Dario Picciau, co-presidenti di EveryOne. “La sua vita è a rischio perché i media di tutto il mondo - CNN in primis - hanno trattato il problema degli smugglers del Sinai - i trafficanti di migranti e organi umani - da quando le sue denunce hanno raggiunto, anche con la sinergia nostra e di altre organizzazioni, i vertici delle istituzioni internazionali e le autorità egiziane hanno cominciato a trattare il problema”.


“Purtroppo” spiega EveryOne, “l'affermazione progressiva dei movimenti fondamentalisti nel nuovo Egitto, culminata con le vittorie politiche dei Fratelli Musulmani, ha ridotto costantemente la pressione da parte delle forze dell'ordine, dei militari e dei servizi segreti nei confronti dei trafficanti nel Sinai, che fanno capo - come abbiamo dimostrato nei nostri report e come hanno confermato i servizi segreti israeliani - proprio ai gruppi armati per la Jihad”. 


“Chiediamo al ministro Terzi e all’ambasciatore Pacifico di prodigarsi affinché la vita di Hamdy Al-Azazy e dei suoi tre figli minori sia salvaguardata, con un’azione di civiltà che garantisca loro il diritto alla vita e alla protezione internazionale” concludono Malini, Pegoraro e Picciau. “Il caso è molto delicato e ci auguriamo che la rappresentanza diplomatica italiana in Egitto possa essere l’ancora di salvezza per il nostro attivista e la sua famiglia”.


Per ulteriori informazioni:
Gruppo EveryOne
+39 393 4010237 :: +39 331 3585406 
www.everyonegroup.com :: info@everyonegroup.com  

venerdì 15 giugno 2012

Quale diritto per una donna Rom stuprata e il marito picchiato?

Questa storia che sto per scrivere non è stata divulgata da nessun giornale nazionale e locale e da nessun tg, solo l'agenzia Agenparl ne ha dato notizia. Questo è vergognoso disumano e ancora una volta, dimostra due tristi realtà italiane.
La prima che essere rom è come essere invisibili e se va bene essere considerate zecche
La seconda è che per l'ennesima volta una donna è stata stuprata picchiata e la polizia non se ne cura, come se la violenza sessuale non fosse un reato.
Come ho scritto spesso l'Italia stupra liberamente.
Ora, al ragazzo hanno notificato l'espulsione, mi domando dove andrà, visto che è nato e cresciuto nel nostro paese, secondo, la moglie cosa farà da sola e chi la difenderà da una possibile visita degli assistenti sociali che quasi sicuramente le toglieranno il bambino appena nato.
Cosa ne sarà di una giovane coppia che nel nostro paese non ha alcun diritto, tranne quello di non dar fastidio e se, malauguratamente succede che venga assalita, picchiata, violentata, stuprata.Viene disgregata, viene applicata una ennesima violenza fisica e psichica, divisi e senza aiuto da parte delle istituzioni.
In quale paese viviamo, chi ha insegnato a questi uomini poliziotti, che un essere umano ha valore solo se è connazionale?
Ed è anche osceno che i mass media stiano in silenzio perchè i rom non hanno neppure diritto di cronaca.



Per fortuna esiste Everyonegroup, che come sempre si fa carico di queste tristi storie e denuncia alle autorità i fatti e cerca di aiutare gli ultimi degli ultimi di questa nostra bella società italiana.
Ora la coppia è assistita da un Legale, perchè subire violenza fisica, perchè subire uno stupro di gruppo è un reato grave e gli aggressori devono essere ricercati e lo stato deve tutelare questa coppia.
Lo stato deve tutelare una giovane donna stuprata, incinta e che ha l'unica colpa di essere rom.
Io combatto per tutte le donne e gli uomini, non ci sono differenze e non ci sono stupri di serie a,b,c,d. Lo stupro è un reato gravissimo e va condannato pesantemente.


A questa coppia dedico il quadro di una fantastica ragazzina, artista che dipinge le disavventure le tristezze e le delusioni del popolo rm

Rebecca Covaciu, artista Rom romena


La notte del 13 giugno 2012, in un giardino di Bologna, una coppia rom senza fissa dimora è stata attaccata da sei uomini stranieri.

Lui Ljubo Halilovic è stato selvaggiamente picchiato mentre la giovane moglie incinta B. S., oltre ad essere stata presa a calci e pugni è stata stuprata a turno degli assalitori.
Grazie ad un uomo bolognese che abita vicino a quel parco, è stat chiamata la Polizia che ha trasportato all'ospedale di Sant'Orsola i ragazzi.
Il mattino del giorno dopo il ragazzo e la moglie sono stati portati in questura dai poliziotti e , dopo il riconoscimento il ragazzo è stato messo in cella (?) di sicurezza per alcune ore, dopo di che gli è stato notificato  un ordine di espulsione dall'Italia (il ragazzo è nato e cresciuto in Italia) poi sono stati riaccompagnati in ospedale.


Durante il tentativo di esporre denuncia , la polizia ha sminuito e omesso di mettere a verbale la violenza sessuale subita dalla ragazza, sminuendo così l'avvenuto in una semplice aggressione.   

domenica 10 giugno 2012

Aiutatemi a tornare in Uganda


Grazie a Paola Falabretti che ha dato il via ad una colletta per sostenere il mio progetto casa per le ragazze madri in Uganda e rimandarmi così a Kampala a continuare il mio lavoro e ridarmi così la possibilità di vivere appieno la mia vita e l'impegno di lavorare per e con i bambini e le ragazze madri.
Se volete aiutarmi basta cliccare sul link e fare una donazione di € 10 e se arrivo alla cifra prefissata che è di € 2.000, allora vi chiederanno l'offerta che avete fatto e io potrò tornare in Uganda a fare quello in cui credo e che ormai è il solo e nico scopo della mia vita.
http://www.produzionidalbasso.com/pdb_1261.html

venerdì 11 maggio 2012

Ultimo post ugandese


Questo è l'ultimo post che scriverò sull'Uganda poiché ora ho costituito una mia Onlus e il sito, nel quale dedicherò tutto il mio tempo ed energie per riuscire a migliorare la vita di bambini, rimasti orfani e ragazze che sono state abbandonate dai loro uomini, dopo che hanno scoperto di essere incinta.
Ho dedicato questi mesi in Uganda ad aiutare quella piccola Associazione fondata da Maria, Smocsa, che grazie a molti di voi ha avuto la possibilità di mandare a scuola dei ragazzi e aiutare delle donne a curare i loro piccoli e a rendere più dignitosa la vita e la casa della grande famiglia di Maria.
Ora è l'ora che io viaggi da sola e faccia quello che ho sempre desiderato fare, cioè gestire e dirigere in prima persona una associazione che si occupi a tutto tondo delle varie problematiche delle donne e dei bambini invisibili per gran parte della società civile mondiale.
Il mio lavoro non si fermerà solo a Kampala, ma visiterò, come già fatto, tutte le regioni del paese e portare aiuti a chi ne ha bisogno e, quando necessario, prendermi cura di chi è malato o affamato.
Aiutare donne e bambini non vuol dire dargli solo una casa o far loro una semplice visita, aiutare significa prendermi cura anche e sopratutto di chi versa in condizioni disperate e dar loro la giusta visibilità e aiuto concreto.
Molti dei sostenitori non riceveranno ricevute che giustificano le spese, perchè portare da mangiare o lasciare denaro non è documentabile con una bella ricevuta. Come sempre potrò testimoniare il mio lavoro con reportage fotografici, parole e la mia presenza diretta sul campo.


Ora però voglio ringraziare tutte le persone che hanno permesso a Smocsa di aiutare i bambini e alcune ragazze madri, questo è il mio ringraziamento personale a:
Roberto Malini
Slacknux 
Carlo Fossati
Emanuela Tommisi
Clementina De Angelis
Chiara 
Elisa
Gaetano D'Imprima
Andrea De Santis
Tekeste Correi
Luciano Cannito
Giacomo Poretti
Domenico
Toni Carlino
Cristina Spano
Gianna Orgiu
Grazie di cuore a tutti voi che avete dimostrato che esiste ancora una fetta di umanità vera convinta che aiutare il prossimo sia un dovere da parte di chi nella vita è nato nel posto giusto ed è più fortunato. Di chi crede nel lavoro che fa una singola persona e si fida di quello che vede. Di chi rimane sempre cosciente che nella vita c'è ancora troppa gente che muore di fame, che non ha alcuna tutela da parte dello stato, di chi vive privato di ogni diritto umano per il solo fatto che è orfano o perchè è nato con una grave patologia, di chi è sempre sfruttato perchè la donna è nulla e ancora oggi, considerata essere inferiore e oggetto sessuale.
Ricordo inoltre che chi volesse potrà continuare a sostenere Smocsa e la sua attività la trova su Facebook. 


Chi invece volesse seguire il mio lavoro e quello che faccio, potrà collegarsi direttamente al sito

http://www.mhsmo.org/


This is the last post I write about Uganda because now I have been a non-profit organization and my site, which I will devote all my time and energy to be able to improve the lives of children, orphans and girls who were abandoned by their men, after they discovered she was pregnant.
I spent these months in Uganda to help this small group founded by Mary Smocsa, thanks to many of you had the option of sending children to school and help women to treat their children and make life more dignified and home of the great family of Mary.
Now is the time that I travel alone and do what I always wanted to do, which is managing and directing a first-person association that deals in the round of the various problems of women and children invisible for much of the global civil society .
My work does not stop only in Kampala but will visit, as it did, all regions of the country and bring aid to those in need and, when necessary, take care of the sick or hungry.
Helping women and children does not mean just give them a home or to make a simple visit, it means helping take care also and especially of those who poured in a desperate situation and give them the right visibility and concrete help.
Many supporters will not receive receipts to justify the expense, because lead does not leave money to eat or can be documented with a receipt beautiful. As always, I can testify to my work with reportage photos, words and my immediate presence in the field.
But now I want to thank all the people that have allowed Smocsa to help the children and some mothers, this is my personal thanks to:
Roberto Malini
Slacknux 
Carlo Fossati
Emanuela Tommisi
Clementina De Angelis
Clare
Elisa
Gaetano D'Imprima
Andrea De Santis
Tekeste accomplices
Luciano Cannito
Giacomo Poretti
Dominic
Toni Carlino
Cristina Spano
Gianna Orgiu
Thank you to all of you who have shown that there is still a slice of true humanity believes that helping others is a duty on the part of those who in life was born in the right place and is more fortunate. Of those who believe in the work that makes a single person and trusts what he sees. Who is always aware that in life there is still too many people dying of hunger, which has no protection from the state, whose private lives of every human right merely because it is an orphan or because he was born with a severe disease, those who are increasingly exploited because the woman is nothing, and still today, considered to be lower sexual object.
I also remember that those who want can continue to support Smocsa and its activity is on Facebook.

Those who want to follow my work and what I do, can connect directly to the site
http://www.mhsmo.org/

lunedì 30 aprile 2012

Pensieri di viaggio Africa-Italia


Tutto normale per me, in questi casi non provo mai niente, nessun tipo di sentimento ed emozione. Sono qui a Dubai e sorrido di tutta questa luce e penso all'Uganda senza luce ai villaggi sempre al buio, eppure tutto mi sembra così lontano irreale. Solo ieri ero lì a guardare quei bambini che mi chiedono cibo, non soldi, non giochi, non dolcetti ma cibo e io che rispondo, non ho cibo da darvi, posso solo dare denaro, quel poco che ho e placare almeno per un giorno, il  vostro bisogno di masticare.
Moroto
Lo peno eppure tutto mi sembra distante, ma so bene che non l è, so che da qui a qualche giorno, mi verrà addosso un dolore sordo che mi avvolgerà come una sciarpa stretta al collo che non mi farà respirare. Allora i ricordi saranno dolore e bisogno estremo di essere lì e dare da mangiare a questi bambini. Questa è la prima volta in assoluto che vedo la fame “nera” e capisco perchè si chiama nera. Qui tutto è nero, anche la terra e il poco cibo. La prima volta che vedo bambini magrissimi, donne magrissime, uomini magrissimi e vecchi magrissimi e penso a quella orrenda donna, moglie del presidente Museveni che ha a Moroto la sua bella casetta di rappresentanza, che sbandiera ai quattro veti che stanzierà 140 milioni di scellini per contrastare la fame a favore degli anziani. Peccato che ne abbia dati solo 20 e neppure si vergogna e qui la popolazione continua ad avere fame a non avere un lavoro, quindi a non vivere ma sopravvivere miseramente nelle loro capanne infestate dai topi che la notte fanno compagnia a tutti, morsicando e infettando chiunque. Eppure sono ancora vive e mi guardano e ridono e mi prendono in giro.
Moroto
 Mentre scatto loro delle foto un bambino addenta il mio braccio e tutti ridono, mentre io urlo, accidenti mi ha fatto davvero male ma comprendo subito che il suo non è stato uno scherzo, ha semplicemnte visto della carne rosa abbondante e ha voluto provarla. Allora rido fuori ma urlo dentro, non è possibile che un bambino veda una persona come cibo, ma come li hanno ridotti, come possono far vivere questi piccoli con il desiderio di azzannare qualsiasi cosa basta che sia commestibile?
Qui a Moroto ci sono circa sei sette Ong ma gli aiuti dove sono?
Com'è possibile che una città invasa da Ong benefiche, da chiese moschee ospedali costruiti da italiani, la popolazione sia così dannatamente magra e abbia così fame da mordere un braccio per poter mangiare?
Dove finiscono i soldi che queste Ong ricevono da noi privati cittadini, dalle regioni, dai governi, vorrei sapere in che tasche finiscono, perchè a loro credetemi, non arriva nulla e il nulla è davvero palpabile, si vede si tocca ed è micidiale che ci sia, mentre ci si aspetterebbe che questa città, almeno questa piena di gente che viene a fare del “bene”, abbia debellato il problema della fame e della sete. Invece è paradossalmente la più colpita dalla siccità , dalla carestia e dalla fame. Signori di Save the Chidren, dell'Unicef,  e delle Ong tedesche francesi, danesi, olandesi, americane. Dove mettete i soldi che ricevete, a chi li date?

lunedì 23 aprile 2012

Aspettami

Ti prego mamma non te ne andare, non senza che prima ti abbia stretta a me e sentito il tuo dolce profumo, il profumo della mia Cincipessa. Sopratutto non te ne andare, non è ancora ora è troppo presto. Ti amo mamma
MAMMA

venerdì 6 aprile 2012

Non sono Zombi, sono Vittime innocenti



Inizio ad essere stanca di leggere questi titoli:
In Uganda una strana malattia riduce i bambini a "Zombi"
Questo  mi disturba davvero, fare titoli da Novella 200 è sempre uno speculare sulla notizia e sulla vita dei bambini.
Nel nord Uganda è comparsa questa strana malattia che viene defnita in gergo "annuendo il capo" nel 2006, che ha portato alla morte 200 bambini e attualmente i malati sono 3.000, di fascia compresa tra i 5 e i 15 anni. Una malattia che si manifesta come l'epilessia ma che poi sembra sia la mosca nera della malaria che rende ciechi e ancora prende altre strade, come la malattia del sonno ma poi cambia ancora, fino a rendere i bambini degli esseri inanimati. Feriti doloranti e incapaci di muoversi e di esprimersi. No non dico di pensare, perchè nessuno sa se e cosa pensano. Le famiglie sono costrette a legare questi bambini le caviglie ad un albero, non per cattiveria o orrore, anzi lo fanno per salvargli la vita, evitando così che si perdano camminando o che in un attacco d'ira facciano del male a se stessi e agli altri.Dal video qui sotto si evince che la malattia distrugge il cervello.
Insomma, nessuno sa cos'è e come si cura, medici e scienziati stanno studiando il caso, nel frattempo i bambini colpiti da questo virus aumentano, ora sono anche in Sudan....  
Però qualcosa mi sfugge, non è chiaro il motivo e i dubbi iniziano a farsi strada in me e allora vado a rivedere gli articoli di queste settimane e mesi e scopro:


L'attivista per i diritti umani Mr Mwanika Mwanika è stata arrestata la scorsa settimana perchè aveva delle fotografie di bambini con questa patologia, per raccogliere dei fondi per aiutare questi bambini . L'arresto è stato motivato con l'accusa che Mwanika era un attivista del gruppo di opposizione del governo Museveni A4C. Poi sono arrivate le scuse e la scarcerazione, ma il materiale con le foto sono rimaste in mano alla polizia.
Qualche settimana fa una giornalista ugandese è andata insieme ad un gruppo di donne nell'Ospedale di Mulago, dove erano stati portati molti bambini affetti da questa malattia, ma ha faticato ad entrare nel reparto perchè era piantonato dall'esercito...????
Proibito fare foto, proibito divulgare la malattia, non deve parlare non si deve sapere e vedere.
PERCHE'???
Perchè il governo ugandese arresta un attivista umanitaria e perchè impedisce ad una giornalista di fotografare e intervistare, cosa c'è dietro a questa malattia sconosciuta, nata dal nulla e che non ha nulla a che fare col cibo, con l'acqua sporca, con la mosca nera della malaria ma che colpisce il cervello di questi bambini che vivono al confine del nord del paese e che nessuno sa che esistono, cosa hanno fatto a questi bambini?
Ho un pensiero ma non voglio metterlo nero su bianco, perchè il farlo mi darebbe la certezza che l'ennesimo scempio della scienza umana occidentale ha colpito ancora una fascia inerme e impossibilitata a reagire.
Quindi non chiamateli zombi, ma chiamateli "vittime"!

Buona Pasqua a chi?

Oggi è il triste anniversario di una terremoto che ha colpiti l'Aquila nel 2009, dove degli infami ridevano mentre una popolazione era in ginocchio cercando i suoi figli morti 309 e i sopravvissuti.
Come e cosa festeggeranno domani, forse le macerie che sono ancora lì a ricordare la morte il dolore la paura e quel'ignobile ex Presidente del Consiglio che faceva salti di gioia perchè poteva mostrarsi finto umano. A tre anni di distanza ci sono ancora più di 33.000 sfollati e non ringraziano Berlusconi e Bertolaso, non ringraziano l'agnello sacrificale. Domani per loro sarà ancora un brutto ricordo e un grande dolore.

L'Aquila 6 Aprile 2009

Oggi come ieri e domani, in questi luoghi, villaggi dimenticati da Dio, non festeggeranno nulla, perchè è il nulla che vive con loro. Niente cibo, niente acqua, niente elettricità, niente vestiti, niente merende, niente uova, niente agnello, Niente! Quindi non ditemi e non fatemi gli auguri, perchè in Uganda, in Somalia, Israele, Palestina, Afganistan, Iran, Pakistan, Congo, nessuno festeggerà, piangeranno solo la morte e non la Resurrezione di Cristo
Uganda, Karamoja distretto di Nakapiripirit

venerdì 30 marzo 2012

Inviate anche vi l'appello per la grazie al Presidente Giorgio Napolitano per il rom Toma


Care amiche e amici, vi chiedo di aiutarci a far sì che Toma, un Rom malato e ingiustamente incarcerato, riceva la grazia dal Presidente dello Stato Giorgio Napolitano.
In un momento in cui vediamo sempre più spesso ladri liberi e innocenti dietro le sbarre, è nostro dovere far sì che almeno una persona ottenga vera giustizia.
Vi prego di inviare all'indirizzo che trovate qui, l'appello che ho inserito ieri e inviarlo al Quirinale,  se siamo in tanti Toma avrà la possibilità di uscire dal carcere, farsi curare e riunirsi alla moglie malata di cancro.
Confido in voi e nei vostri valori di giustizia che ci uniscono.


Non arrenderti, vecchio albero Rom!


Ancona, 30 marzo 2012. Nita Ciuraru detto "Toma" si trova nel carcere di Monteacuto - Ancona. E' molto depresso, perché sa che la moglie, malata di cancro, è rimasta sola a Pesaro e fatica a sopravvivere. I figli sono in Romania, anch'essi vittime di povertà ed esclusione. Toma sta molto male: è cardiopatico e soffre di patologie ossee dolorose. La prigione in cui si trova è sovraffollata e non consente ai detenuti una vita dignitosa. Per una persona anziana e malata come Toma, è la più triste anticamera della morte. Come aiutare Toma? Oggi il Presidente della Camera Gianfranco Fini si è interessato al suo caso - grazie a Marcello Zuinisi, che gliel'ha sottoposto a Roma - e speriamo di cuore che sostenga il nostro appello di fronte al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Trenta poeti italiani di grande valore hanno aderito alla richiesta di grazia: le loro voci sono già al cospetto di Napolitano. Toma è in serio pericolo di vita e non dobbiamo abbandonarlo. E' utile copiare l'appello e inviarlo, firmato, a: 


presidenza.repubblica@quirinale.it


E' anche utile divulgare l'appello presso i propri conoscenti, affinché lo inviino al Presidente. Per evitare che Toma si trovi in condizioni insopportabili dietro le sbarre, però, è fondamentale che non lo facciamo sentire solo e abbandonato. Inviamogli messaggi di amicizia e solidarietà al seguente indirizzo, non solo via email, ma anche tramite fax e posta (utile anche telefonargli):

Toma è un uomo buono e sensibile, ma la sua tempra è fragile a causa dei tanti anni di privazioni e stenti. L'uomo è inoltre soggetto a momenti di grande malinconia. Se non si sentirà tradito da tutti, se sentirà di avere degli amici che lo attendono e si impegnano per la sua libertà, terrà duro. Una volta Toma mi prese per mano e mi condusse sotto un grande pino. Mi chiese di appoggiare la mano sulla corteccia e poi mi disse: "Io sono come questo vecchio albero: non crollo mai". Aveva appena subito un atto particolarmente umiliante da parte di chi dovrebbe proteggere e non annichilire le persone vulnerabili ed escluse. 


"Non arrenderti, vecchio albero Rom: siamo tutti con te!"


R.M.


L'appello al Presidente della Repubblica:  http://www.everyonegroup.com/it/EveryOne/MainPage/Entries/2012/3/29_Domanda_di_grazia_al_Presidente_della_Repubblica_Toma_Ciuraru.html

giovedì 29 marzo 2012

Domanda di grazia al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per l'anziano Rom Toma Ciuraru, incarcerato senza colpa




Domanda di grazia al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per l'anziano Rom Toma Ciuraru, incarcerato senza colpa


di Roberto Malini - Patrizia Garofalo
Ancona, 29 marzo 2012. Toma Ciuraru, l'anziano patriarca che da anni rappresenta l'anima della comunità Rom che vive a Pesaro e che ha subito innumerevoli atti di repressione sgomberi, aggressioni, abusi è stato condannato a nove mesi di carcere da un giudice del tribunale di Ancona. Toma, figlio dell'Olocausto (i suoi genitori furono internati nei lager nazisti, mente molti familiari vennero assassinati nelle camere a gas) fuggì 15 anni fa dalla Romania ed ottenne asilo politico a Torino, dove fu riconosciuta la persecuzione subita dalla sua famiglia sia sotto il regime di Ceausescu che nel nuovo corso democratico. In patria, a Costanza, il vecchio Toma era stato capocantiere, mentre a Torino aveva lavorato nella nettezza urbana, nell'ambito di un progetto di integrazione rivolto ai rifugiati. Terminato il periodo previsto nel progetto della Città di Torino, Toma non riuscì più a trovare un'occupazione. Circondato da discriminazione e violenza, si trasferì a Milano, in un campo Rom, vivendo di elemosina. Ripetutamente sgomberato e colpito da denunce per occupazione abusiva di terreno pubblico, riparò a Pesaro con i familiari: la moglie Mia (malata di cancro) e i figli Ipat e Narcisa. A Pesaro l'anziano Toma, che nel frattempo era caduto nell'alcolismo, non ha mai ricevuto alcuna forma di sostegno sociale, ma nuovamente è stato oggetto di denunce ed evacuazioni. Il fratello Mihai si è gravemente ammalato proprio a Pesaro, dove l'ostilità delle istituzioni e della gente l'hanno condotto a una morte prematura e tragica. Il coraggio di Toma e la sua completa dedizione alla famiglia costituiscono il nucleo di una poesia di Roberto Malini: "Orfeo e Toma", pubblicata nella raccolta "Il silenzio dei violini". Il Gruppo EveryOne ha sostenuto a lungo la comunità Rom di Pesaro, consentendo a numerosi nuclei familiari - con bambini - di rientrare in Romania per evitare nuove persecuzioni e acquistando un terreno a Costanza, dove lentamente la famiglia di Toma sta costruendo un'abitazione. In questo mese di marzo, un giudice di Ancona ha processato Toma in seguito a una denuncia da parte di cittadini e all'intervento delle forze dell'ordine. L'anziano era stato visto discutere animatamente con alcuni familiari, brandendo il bastone - con cui si sostiene, essendo claudicante - davanti a uno di loro: un gesto tipico dei vecchi capifamiglia Rom, come del resto dei maestri Zen. Questo, però, il giudice di Ancona non lo sapeva e ha condannato Toma per rissa e aggressione con arma impropria. Ora il patriarca dei Rom di Pesaro è rinchiuso nel carcere degli orrori di Montacuto (http://www.radicali.it/20120321/carceri-marche-tour-degli-orrori), nonostante le sue precarie condizioni di salute (Toma è cardiopatico). La moglie è improvvisamente sola, perché i figli grandi sono in Romania. Per Toma sarà davvero difficile sopravvivere a 9 mesi di prigione durissima ed è davvero difficile comprendere la decisione del giudice, nonostante un legale avesse chiesto da parte della corte un minimo atto di clemenza e la concessione di una soluzione alternativa alla prigione. Su iniziativa dei poeti Roberto Malini (che è anche co-presidente del Gruppo EveryOne) e Patrizia Garofalo, alcuni poeti italiani hanno firmato per il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano una domanda di grazia urgente, affinché l'anziano Toma sia liberato dalla prigione di Montacuto e possa rientrare in famiglia. "Toma è un uomo coraggioso e pacifico," spiegano i poeti nel loro appello, "e le sue condizioni di salute sono preoccupanti, tanto che temiamo per la sua vita, considerate le atroci condizioni in cui si trovano i detenuti in quella famigerata prigione. Chiediamo al presidente Napolitano di manifestare clemenza verso un uomo già colpito da persecuzione, intolleranza e crudeltà, sia in Romania che nel nostro paese". Qui di seguito, i primi firmatari della domanda di grazia: Roberto Malini, Patrizia Garofalo, Paul Polansky, Paola Sarcià, Matteo Bianchi, Massimo Bevilacqua, Gianni Sassaroli, Marco Dalla Torre, Alfred Breitman, Margherita Gadènz, Nina Nasilli, Eugenio Rebecchi, Sergio Soldani, Rita Montanari, Matteo Pazzi, Elisabetta Andreoli. La poesia trova la sua origine proprio nella verità delle cose, nella loro profonda e dolorosa sofferenza , nell'essere sempre ed ovunque "combattente" e a fianco di coloro il cui percorso nella vita continua a significare crocifissione senza risorgenza. Roberto Malini riferirà del fatto a Radio Popolare oggi, 29 marzo, durante la trasmissione "Interferenze Rom" (alle 12.45) e risponderà alla mail roberto.malini@everyonegroup.com per tutti coloro che vorranno aderire all'iniziativa.


Nella foto di Steed Gamero, Roberto Malini con Toma Ciuraru


sabato 24 marzo 2012

Salviamoli dalla repressione ugandese e senegalese. Firmate lapetizione

Vivendo in Uganda so bene che gay e le lesbiche in questo paese non possono vivere e se lo fanno sono nascosti per paura di rappresaglie o peggio di essere arrestati e torturati. Firmo per la libertà di vivere la propria sessualità apertamente.
Vorrei anche farvi sapere che in alcune regioni dell'uganda se chiedi una camera doppia insieme a un amica, la tariffa sale del 20% perchè è considerato sesso! Questo è successo a me la scorsa settimana inammissibile!



An appeal for asylum in the UK for the LGBT refugees Tacko, Asuman, Andrew and Proscovia


London / Rome, March 24 , 2012. The degree of civilization is measured on each Country's treatment toward refugees. Human beings who are fleeing persecution and humanitarian crises are to be welcomed and protected. We need to prevent xenophobic ideologies and political opportunism to avoid violations of the refugees rights and unjust deportations. Many gay refugees have been deported in recent years from the European Union to countries which strongly applies homophobic laws. In those countries, LGBT people have been imprisoned, tortured and sometimes murdered. EveryOne Group supports the petition launched by the Movement for Justice and requests the institutions of the United Kingdom, the United Nations High Commissioners for Refugees and Human Rights, the European Parliament and all human rights organizations to devote attention and commitment to the cases of LGBT refugees Tacko, Asuman, Andrew and Proscovia, fled from Uganda and Senegal, where they were at risk of persecution, to the United Kingdom, where they claimed asylum. While they were waiting for political asylum, the four refugees were engaged in defending LGBT rights for victims of homophobia. Unfortunately, the UK authorities have refused to grant them the asylum status, condemning them to deportation. Their forced repatriation would mean imprisonment, torture, persecution and maybe death.


Waiting for urgent answer and cooperation, we thank you for your attention.


For the EveryOne Group, the co-presidents 
Roberto Malini, Matteo Pegoraro, Dario Picciau





Tacko, Asuman, Andrew & Proscovia MUST STAY!



Justice delayed is justice denied. End the degrading treatment of Refugees.
Grant asylum to Tacko, Asuman, Andrew and Proscovia now!


Tacko, Asuman, Andrew and Proscovia are lesbian/gay activists and civil rights leaders from Uganda and Senegal, nations where openly gay people are politically persecuted, imprisoned and murdered for being gay.
Tacko, Asuman, Andrew, and Proscovia are seeking political asylum in Britain. Their outspoken and public opposition to the anti-gay political policies of the Ugandan and Senegalese governments means that a decision by the British government to return them to Uganda or Senegal is tantamount to a death sentence.
Tacko, Asuman, Andrew and Proscovia are members of the Movement for Justice and leaders of the struggles against racism and the scapegoating of refugees and asylum seekers here in Britain. They are also tireless leaders of the struggle for lesbian/gay equality in Britain, Africa and other parts of the world. Both the governments and anti-gay death squads of Uganda and Senegal know their sexual orientation.
Tacko, Asuman, Andrew and Proscovia have not been granted asylum, even though each of them filed a claim many months ago. Three survived torture; the fourth's partner was tortured and killed. Living under the constant threat of deportation, never knowing what the next day holds, is an especially excruciating experience for these political asylum seekers.
Tacko, Asuman, Andrew and Proscovia have not been granted asylum thus far because of their political activism in Britain. All four are members of the Movement for Justice and leaders of the struggles against racism and the scapegoating of refugees and asylum seekers here in Britain. Tacko, Asuman, Andrew and Proscovia are also tireless leaders of the struggle for lesbian/gay equality in Britain, Africa and other parts of the world. They are precisely the kind of leaders that Britain needs to progress as a society.
Last year Britain co-sponsored a Joint Statement on LGBT Rights by 85 countries at the United Nations, calling on governments like Uganda and Senegal to end the torture of LGBT people, protect their safety and human rights, and stop treating homosexuality as a criminal offence. Granting asylum to Tacko, Asuman, Andrew and Proscovia is an easy, direct and meaningful way for the British government to show that its pious words will be backed by action.


SIGN AND CIRCULATE THE ONLINE PETITION HERE:
http://www.gopetition.com/petitions/tacko-asuman-andrew-and-proscovia-must-stay.html?utm_source=Combined+petition+launch&utm_campaign=Tacko%2C+Asuman%2C+Andrew+and+Proscovia+MUST+STAY%21&utm_medium=email