Pensando

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Libera di Essere

domenica 22 gennaio 2012

Non è facile

Sono triste perchè mi sento impotente nei confronti della povertà e della ricchezza, non mi capacito di saperevederevivere in mezzo a tanto niente e, d'altra parte sapere che c'è gente che straborda di cibovestitiecoseinutili.
Stamattina la colazione è stata a base di cassawa, una radice bianca dal sapore indefinito e per pranzo? Ovvio Matooke. Il Mattoke altro non è che la banana acerba, viene fatta lessare e poi schiacciata a modi purea.
La cena si salta perchè i soldi non bastano, perchè i miei sono quasi finiti e bisogna fare delle scelte.
Quindi quale scelta fare: usarli per continuare ad avere la connessione, che mi costa ogni due giorni 25.000 scellini ugandesi, fare un pò di spesa o pagare la retta della scuola per Isaac?

Sono triste anche perchè Isaac è andato via, inizia la scuola e anche se non è lontano, Maria non si può permettere di fargli prendere tutti i giorni il taxi, costa poco ma quel poco è troppo per chi deve occuparsi di una famiglia numerosa. Isaac è uno dei ragazzini adottati da Maria, orfano di entrambe i genitori morti di AIDS.

La sua presenza manca, manca il sorriso sornione, manca la risata, manca il suo ballo, insomma si sente che non c'è, eppure siamo qui in 28 persone e non dovrebbe fare effetto la mancanza di un membro della famiglia, ma non è così. Anche lui non voleva andare via, non per la scuola, lui è bravissimo ed è per questo che Maria ha accettato di mandarlo via, perchè è un ottimo studente ed è meglio che soffra un pò di solitudine che non avere la possibilità di studiare e crearsi un futuro umano.

Questo è il modo in cui Maria gestisce i suoi guadagni, preferisce far saltare un pasto o due ma non rinunciare all'istruzione dei suoi ragazzi. Poi ieri è arrivato un altro bimbo, bello e malinconico, orfano anche lui, ma non era malinconico: ha la malaria.....

Ora sono qui che scrivo ma la mia testa continua a pensare in quale nodo affronteremo domani, a chi posso rivolgermi nel chiedere aiuto, perchè sapete, è buffo, ma se sei una Ong povera, nessuno ti aiuta, poco importa se ti togli il pane dalla bocca e fai salti mortali per dare un piatto di fagioli a 23 24 30 bambini, no no , non ha importanza, se alle spalle non hai il personaggio famoso, l'uomo autorevole, un conto in banca. Già anche il conto in banca incide sul non aiuto, perchè il non averlo equivale al non fidarsi alla speculazione, nessuno pensa invece, che non lo abbiamo perchè aprirlo è un costo che ne io ne Maria possiamo affrontare. Quindi si affonda ti rendi conto che essere davvero poveri è doloroso, perchè più sei povero e meno la gente ti aiuta.

Però questa notte è avvenuto un piccolo miracolo, ero su Twitter e ho iniziato a scrivere perchè ero arrabbiata che i bambini fossero andati a letto senza cenare, su quel sito non mi legge nessuno, quindi sono libera anche di urlare, ma il mio urlo, questa notte è stato sentito. Una miriade di persone hanno girato il mio urlo e altre hanno letto qui ed è iniziato un tamtam di ricerca di aiuto e questo mi ha fatto scoppiare il cuore di dolorosa allegria fino a quando il p.c. si è spento.
A tutte quelle persone che questa notte hanno urlato con me, so solo dire grazie e non solo per l'aiuto, ma grazie per avermi fatto comprendere che non ci sono solo persone vanesie e superficiali , ma ci sono anche persone attente, persone che hanno ancora il senso della comunità e non dell'individualismo. Se tutto questo non porterà a nulla, se noi continueremo a restare senza cena, non importa, so che voi ci siete e che avete provato ad aiutarci.
GRAZIE A TUTTI VOI

2 commenti:

  1. Un abbraccione amica mia in pochi possono rendersi conto di cosa significhi esser poveri ed ancora meno si rendon conto di cosa vuol dire per un Continente intero morire di fame perchè fa comodo a noi Occidentali idioti...ed io nel mio piccolo son orgoglioso di avere un'amica come te ed appena potrò ti assicuro che ti darò una mano, ma non per finta come in molti fanno ma in modo serio e mirato...

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    1. Grazie Francesco, so che quello che dici fai. Grazie per seguirmi ovunque scrivo, sei un grande amico e sono felice di averti incontrato.
      Hai ragione, molti troppi dicono di aiutare solo per mostrarsi in quel momento. Che ci vuoi fare, siamo umani:)

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