Quanti tipi di povertà ci
sono, tante troppe!
Aveva ragione Roberto
quando ci siamo trovati a Milano, nel dire che tra i mali bisogna
scegliere di cercare di estirpare quello più urgente e non quello
più importante, quello cioè, che mette a rischio la vita delle
persone in quel preciso istante, allora non avevo compreso cosa
volesse intendere, ora stando qui in Uganda lo so.
Quante differenze ci snon
nella povertà, quanto sono diverse e altrettanto importanti
Com'è diverso da 9 anni
fa. Oggi sono ospite in una famiglia mediamente agiata eppure non
hanno il gas, non c'è il frigorifero, niente acqua calda. Quando in
casa c'è il capo famiglia, allora si compra la carne..
Nove anni fa ero ospite di
un prete che aveva una grande casa e un giardino da fare invidia. La
casa aveva un grande salone, sulla destra si trovava il bagno e
accanto ad esso una camera, e poi un altra ancora, sulla sinistra la
stessa cosa, ma preceduta dalla sal da pranzo, alle spalle la cucina
e una stanza adibita a mensa e un piccolo lavatoio. ampia cucina, la
sala da pranzo, si divideva poi in due, dove c'èrano due scale,
sotto a queste i bagni. Al piano superiore due camere da letto,
quindi quattro in totale. La cucina era fornita di frigorifero e
cucina con la bobola a gas. Nella sala faceva gran sfoggio un vecchio
televisore, sempre acceso nella speranza che qualche emittente
trasmettesse qualcosa. Ricordo che c'era un vecchio p.c. Che
praticamente non si vedeva, ma dove le ragazze si esercitavano ad
usarlo.
Un enorme patio, dove la
sera, si sorseggiava birra e si sgranocchiavano le arachidi tostate.
I pasti erano sobri, il matooke non mancava mai, come pure la carne o
il pesce.
Eppure tutto era scarno,
povero , anche se la casa era enorme.
La casa di oggi è di tre
stanze più una cucina e un piccolo bagno, però c'è la tv che
funziona e il lettore dvd, sempre che ci sia la corrente e c'è il
p.c. portatile e la connessione a internet e ci sono tre cell
I pasti sono abbondanti e
pressochè vegetariani,
Ma non ho ancora visto
tutto, non ho visto la vera e misera povertà, quella spunterà ai
miei occhi senza preavviso e a quel punto non so come reagirà il mio
io, che già si lamenta nel vedere piccoli bambini caricarsi taniche
più grosse di loro, per andare a prendere l'acqua o che portano in
capo enormi catini pieni di pesce secco o altro.
Ragazzine dal portamento
fiero, dritte con lo sguardo all'orizzonte che trasportano un
materasso di gomma piuma sulla testa.
Io.
Io col mio collo
dolorante, mi chiedo se mai riuscirei a trasportare simili merci, e
li ividio per la forza, ma sopratutto per la fierezza e la dignità.
Ciò che mi aveva colpito
allora, e che mi colpisce anche adesso è proprio la dignità che
dimostrano, quella che spesso io non ho.
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